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UNA SECONDA PREMESSA...

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Grazie al dott. Bussetti ministro tecnico leghista e lombardo del MIUR, le scuole paritarie confessionali, non solo quelle lombarde, possono stare tranquille.

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La senatrice di Forza Italia Valentina Aprea, conosce molto bene il nuovo titolare del dicastero di Viale Trastevere, Marco Bussetti, perché dopo l’esperienza di sottosegretario all’Istruzione ha ricoperto, solo a febbraio scorso, il ruolo di assessore all’Istruzione della Lombardia.

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Davanti alla commissioni Cultura congiunte, la senatrice Aprea ha chiesto a Bussetti, tra le altre cose, di adoperarsi per favorire l’introduzione “di costi standard per un reale pluralismo educativo che favorisca la libertà di scelta delle famiglie”.

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Da un articolo di Roberto Pasolini – dirigente, meglio Rettore dell’Istituto Paritario Leopardi di Milano – apprendiamo che “Bussetti ha soppresso il tavolo sul costo standard”.

La notizia, che deve essere vera, anche se diffusa in anteprima e non ancora riscontrata su altre fonti, induce ad alcune considerazioni preliminari.

La soppressione del “tavolo sul costo standard” appare opportuna perché elimina un equivoco, una illusione, un pretesto e perché detto “tavolo di lavoro ecc.” in tutto il 2018 non risulta essersi mai riunito! Inoltre il tavolo era nato con un vizio congenito perché, includeva gli stessi gestori delle scuole paritarie cattoliche ben interessati a dimostrare le virtù salvifiche e taumaturgiche del costo standard, da loro stesse proposto, propagandato e preteso a gran voce (peraltro con argomentazioni fragili e anche menzognere, tipo i “17 miliardi 17” di risparmio, ecc. ).

fonte: La Tecnica della Scuola del 7 gennaio 2019
 

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